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CIME DI RAPA tutela la biodiversità e valorizza i prodotti agroalimentari di qualità codificati
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Sabato 6 Novembre 2021 ore 11:30
Lecce – Calimera (LE)
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Negli ultimi decenni il settore agricolo ha subito un forte processo di omologazione tecnologica: questo da un lato ha permesso un aumento della produzione, dall’altro ha diminuito drasticamente il numero di specie e varietà di piante coltivate causando una grave “erosione genetica”, ossia la semplificazione e la perdita delle biodiversità dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT).
La letteratura scientifica ha ampiamente dimostrato come la perdita di biodiversità incida sull’insicurezza alimentare, impattando negativamente anche sulla salute umana. La biodiversità assicura risorse essenziali per la sopravvivenza ed occupa un ruolo di primo piano nel rafforzamento della produttività di qualsiasi ecosistema.
Per tale motivo, oggi molti agricoltori, hobbisti e amatori ricercano varietà non industriali e non reperibili sul mercato, facendosi custodi del patrimonio della diversità genetica delle colture tradizionali. Tante sono le iniziative di scambio dei semi, come la Festa nazionale organizzata a luglio presso Masseria Iazzo Scagno (Martina Franca – TA), che assumono un significato di “resistenza” alle restrizioni dell’attuale mercato agroalimentare.
Per valorizzare il patrimonio agroalimentare locale, espressione dell’identità culturale di un luogo, dunque è necessario partire dalle specificità alimentari “codificate”, rappresentate dalla categoria dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali: questo è l’impegno di “Cime di Rapa”.
Per “Prodotti Tradizionali” si intendono quei prodotti agroalimentari “le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura risultino consolidate nel tempo, omogenee per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali, per un periodo non inferiore ai venticinque anni” (D.Mipaaf 18/07/2000). I PAT, definiti ufficialmente dall’art. 1 del Decreto Mipaaf 350/99, seguono procedure ed istruttorie disposte dal Ministero: solo dopo accurate indagini storico/bibliografiche e gastronomiche i prodotti vengono schedati ed inviati – per il tramite dei competenti assessorati regionali – al Ministero, che valuta e successivamente autorizza il loro inserimento in un Elenco, aggiornato ogni anno (ai sensi dell’art.12, comma 1 della legge 12 dicembre 2016, n. 238) che viene poi pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
I PAT sono il simbolo dell’enorme patrimonio che è alla base della cultura e delle tradizioni enogastronomiche italiane: raccontano il passato di un luogo, le sue tradizioni. Sono in grado di catturare l’attenzione del consumatore-visitatore e di sostenere il turismo di nicchia, generalmente declinato nelle tre forme di turismo dei luoghi, turismo enogastronomico ed ecoturismo.
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Seminario sui PAT e sui regimi di qualità
SALUTI DI BENVENUTO:
- Roberto Casaluci – Presidente Unione dei Comuni della Grecìa Salentina
- Gianluca Tommasi – Sindaco del Comune di Calimera
- Maurizio Cezzi – Presidente Confagricoltura Lecce
INTERVENGONO:
- Vincenzo Lenucci – Direttore Centro Studi nazionale di Confagricoltura
- Luciana Doronzo – Componente AGAP (Associazione Giornalisti Agroalimentare Puglia)
- David Montefrancesco – Consulente Agenzia Formativa Ulisse
- Simone Marzano – Ufficio progettazione Cime di Rapa
MODERA:
- Andrea Morrone – Giornalista
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